Nepal - Conservazione della biodiversità vegetale in specie selvatiche in Himalaya

Il progetto è realizzato grazie alla sovvenzione dal Comune di Milano nell’ambito del bando “Milano per la difesa, incremento e valorizzazione della biodiversità. Contributi a favore della solidarietà e della cooperazione internazionale – anno 2010”
 
PERIODO
13 marzo 2012 – 30 maggio 2014
 
AREA INTERESSATA
Sagarmatha National Park (SNP), Valle del Khumbu e Kathmandu (Nepal)
 
ENTE PROPONENTE
Comitato Ev-K2-CNR
 
ALTRI PARTNER
 

– Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente – Università degli Studi di Pavia (Italia)
– Nepal Academy of Science and Technology (NAST) (Nepal)
– Central Department of Botany, Tribhuvan University (TU) (Nepal)
– Chaurikarika Development Committee, Solukhumbu District (Nepal)

COORDINATORE DEL PROGETTO: Prof. Graziano Rossi
 

MOTIVAZIONE
Il subcontinente indiano è una delle aree del mondo più ricche di biodiversità (25.000 specie stimate di piante vascolari) e il Nepal vanta sul suo territorio una flora molto ricca (circa 6.500 specie) con un elevato numero di specie endemiche (350 circa). Purtroppo il 15% di queste specie è minacciato di estinzione a causa dei cambiamenti di uso del suolo, dei cambiamenti climatici, del sovra-sfruttamento delle piante medicinali e recentemente anche dal turismo, che contribuisce alla distruzione di habitat naturali attraverso la deforestazione (uso di legname come fonte di calore). 
Per questo motivo, al fine di contrastare la perdita di biodiversità è necessario promuovere azioni finalizzate alla conservazione ex situ delle risorse naturali. Come riconosciuto da UNEP (United Nations Environment Programme), la conservazione ex situ rappresenta uno strumento efficace per la conservazione delle specie di piante minacciate di estinzione, per la reintroduzione di materiale biologico utile e per la promozione dell’uso sostenibile delle risorse naturali. 

OBIETTIVO GENERALE
Lo scopo del progetto è avviare e rendere quindi autonoma nel tempo la conservazione della biodiversità vegetale in Nepal, attraverso la conservazione ex situ delle piante spontanee dell’Himalaya nella prima Seed Bank ad esse dedicata (situata presso i laboratori del NAST a Lalitpur, Kathmandu e avviata nell’ambito del progetto SHARE, sempre gestito da Ev-K2-CNR), e il miglioramento delle conoscenze in questo ambito delle istituzioni scientifiche locali (NAST, Tribhuvan University) e delle popolazioni locali. Attenzione particolare viene posta alle piante spontanee medicinali, alpine, subalpine, alle piante spontanee parenti delle specie coltivate (CWR Crop Wild Relatives) ed alle varietà locali coltivate nell’area del Sagarmatha National Park (zona dell’Everest), soprattutto se dotate di particolari proprietà nutrizionali e salutistiche. La conservazione di queste specie garantirà anche una maggiore sicurezza alimentare e della salute umana, per le future generazioni, nel rispetto della biodiversità, e con la prospettiva di realizzare uno sviluppo eco-compatibile. Questo è in linea anche con uno dei temi principali di EXPO2015.

OBIETTIVI SPECIFICI

  • Conservazione presso l’Himalayan Seed Bank (HSB) dei semi di almeno 200 specie tra piante medicinali, alpine, CWR, varietà locali agricole o comunque utili all’uomo, di cui almeno 5 possano essere coltivate in accordo con alcuni dei capi villaggio del Sagarmatha National Park e delle comunità locali.
     
  • Promozione o potenziamento delle seed bank di villaggio (Community Seed Bank), allo scopo di aumentare e migliorare la conservazione dei semi utilizzati nelle coltivazioni dalle popolazioni locali, per garantire la sicurezza alimentare e per salvaguardare l’agro-biodiversità locale.
     
  • Trasferimento agli abitanti delle zone rurali del Sagarmatha National Park delle tecniche a basso costo e con strumentazione basilare per la conservazione a lungo termine dei semi delle specie agricole e delle varietà di piante spontanee utilizzate per l’alimentazione, attraverso incontri e dimostrazioni pratiche.
     
  • Riproduzione e coltivazione di piante utili selvatiche particolarmente significative (almeno 5), al fine di promuovere progetti ulteriori di produzione non impattante sull’ambiente naturale, nonché di recupero degli ecosistemi a rischio, come quelli forestali subalpini, dove avviene un grande prelievo di legname, quale fonte di energia.
     
  • Promozione di azioni di capacity building per le istituzioni locali e corsi per i tecnici ed i ricercatori nepalesi con lo scopo di trasmettere loro le più moderne tecniche di conservazione ex situ ed implementare la gestione sostenibile delle risorse naturali, in particolare delle aree montane ed alpine.
     
  • Svolgimento di attività scientifiche, con lo scopo di apprendere l’ecologia della germinazione delle specie raccolte nel Sagarmatha National Park, nella valle dell’Everest, per poter riprodurre e coltivare le specie di interesse.
     
  • Azione di comunicazione, sia locale che presso le istituzioni scientifiche, l’opinione pubblica e il mondo dei giovani, con particolare riferimento alle scuole superiori e università (ad indirizzo scientifico in particolare), finalizzata a far comprendere l’importanza dell’iniziativa di implementazione della HSB in Nepal, mediante rilascio di comunicati stampa, realizzazione di pagine web sui siti delle istituzioni coinvolte, sia in lingua inglese che italiana che nepalese.


ATTIVITA’ PREVISTE

  • Realizzazione e implementazione del materiale tecnico dell’Himalayan Seed Bank (HSB) per la conservazione ex situ della biodiversità nel Sagarmatha National Park (SNP).
     
  • Missioni nel Sagarmatha National Park per approfondire la conoscenza della flora locale e delle tecniche di coltivazione e conservazione in uso presso i villaggi locali.
     
  • Missioni sul campo per la raccolta dei semi di almeno 200 specie tra piante medicinali, alpine, CWR, varietà locali agricole o comunque utili all’uomo.
     
  • Pulizia e conservazione dei semi presso l’HSB allo scopo di conservare nel tempo il materiale genetico e intraprendere azioni di reintroduzione delle specie, utili per le future generazioni.
     
  • Studi di germinazione delle specie raccolte nel Sagarmatha National Park per poter riprodurre e coltivare le specie di interesse e conoscere gli impatti che il cambiamento climatico ha sulla germinazione dei semi.
     
  • Corsi di formazione per i tecnici ed i ricercatori nepalesi con lo scopo di trasmettere loro le più moderne tecniche di conservazione ex situ ed implementare la gestione sostenibile delle risorse naturali, in particolare delle aree montane ed alpine.
     
  • Promozione o potenziamento delle seed bank di villaggio (Community Seed Bank) nella Buffer Zone del SNP e di serre sperimentali, allo scopo di aumentare e migliorare la conservazione dei semi utilizzati nelle coltivazioni dalle popolazioni locali, per garantire la sicurezza alimentare e per salvaguardare l’agro-biodiversità locale.
     
  • Attività di divulgazione del progetto.
NEPAL (05012) 499(1)

ATTIVITA’ SVOLTA (marzo 2012 – maggio 2014)

  • Avvio effettivo delle attività dell’HSB presso il NAST e funzionamento della banca per attività di conservazione del germoplasma (pulizia, caratterizzazione, disidratazione e congelamento dei semi), secondo gli standard internazionali richiesti dalla Millenium Seed Bank (UK). 
  • Progettazione e realizzazione di un impianto misto (fotovoltaico, standard e mediante generatore d’emergenza) per l’alimentazione elettrica e l’indipendenza energetica della HSB presso il NAST. 
  • Raccolta di 200 campioni di semi si specie endemiche e piante medicinali, con relativo campione d’erbario e di foglie, e loro conservazione ex situ presso l’HSB. 
  • Miglioramento della conservazione dell’agro-biodiversità (antiche varietà agricole) nella SNP Buffer Zone, a 2.800 m s.l.m., attraverso la realizzazione di una Village Seed Bank presso il villaggio di Chaurikarka, basata sull’azione di singole famiglie (30 circa) a cui è stata consegnata la strumentazione necessaria (drum e gel di silice) e le opportune conoscenze per il suo utilizzo. 
  • Miglioramento delle capacità di coltivazione ed uso sostenibile delle piante selvatiche medicinali e aromatiche (MAPs), nonché di vegetali locali, attraverso la realizzazione di serre sperimentali per gli abitanti del villaggio di Chaurikarka (dotazione affidata ad ulteriori circa 30 famiglie). 
  • Formazione sul campo, tramite l’organizzazione di missioni in Khumbu Valley, spesso congiunte con personale italiano e personale locale del NAST, Tribhuvan University e delle Istituzioni locali (Sagarmatha National Park, Ministero delle Foreste e Conservazione del Suolo), per approfondine le conoscenze della flora locale, trasferire le tecniche standard di raccolta semi e le informazioni necessarie per l’utilizzo della strumentazione da campo (GPS, altimetro, manuali sulla flora himalayana ecc).  nelle tecniche di raccolta dei semi.
  • Formazione del personale dell’HSB circa le procedure necessarie per la pulizia e lo stoccaggio dei semi, secondo i protocolli standard di conservazione ENSCONET, per l’esecuzione di test di germinazione e successivo monitoraggio dei semi germinati con scoring parziali e finali, e per la conduzione di cut test e conteggio dei semi per quantificare le dimensioni dei singoli campioni, sia in loco che in remoto  (e-learning), che con viaggi di studio all’Università di Pavia.
  • Realizzazione di un database, compatibile con il sistema di gestione sviluppato dal  Department of Plant Sciences dell’Università di Oxford, e formazione, sia in loco che a distanza, del personale dell’HSB per l’utilizzo dell’archivio. Il database verrà costantemente aggiornato dallo staff nepalese con le informazioni relative alla raccolta, la pulizia e lo stoccaggio dei semi, raccolti sia nell’ambito del progetto, che durante le future missioni di campo.
  • Allestimento di un esperimento di campo nei pressi del laboratorio osservatorio Piramide per studiare la germinazione delle piante alpine himalayane in risposta al cambiamento climatico.  
  • Visita a Pavia (settembre 2012) di un giovane del Villaggio di Chaurikarka per vedere la banca del germoplasma sita presso l?università di Pavia. 
  • Promozione e divulgazione del progetto a livello nazionale ed internazionale (organizzazione di seminari, partecipazione a conferenze ed incontri istituzionali, realizzazione di volantini, pubblicazione di articoli scientifici, promozione di azioni di sensibilizzazione lungo la valle del Khumbu ecc.).

 

Scarica l’allegato:

BROCHURE_Ancient_Landrace.pdf

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